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    Il miglior giradischi vintage: quale scegliere? Recensioni e guida all’acquisto

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    Ci sono poche cose più piacevoli e rilassanti di un album jazz in vinile che gira sul piatto di un giradischi vintage! Scegliere il proprio artista preferito, estrarre il disco dalla sua busta, appoggiarlo su un vecchio grammofono ed appoggiarvi sopra la puntina. Il suono caldo e leggermente eroso dal tempo che ne deriva è davvero inconfondibile e riappacificante: un buon drink, una poltrona e la vita sembra sorriderci.

    Ma è possibile riprodurre le medesime sensazioni sonore anche senza ricorrere ai vecchi giradischi e grammofoni dei nostri nonni? Certo, alcuni di noi magari possiedono ancora uno di questi vecchi marchingegni, ma – considerato il loro valore di mercato – spesso si rischia solo di rovinarli. Molto meglio, piuttosto, affidarsi ai costruttori che continuano a produrli anche ai giorni nostri… vediamo un po’ quali sono i migliori sul mercato!

     

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    Giradischi Auna Belle Epoque 1908

    Questo impianto stereo dall’aspetto retrò, ad esempio, è un’ottima scelta: si può reperire facilmente su Amazon ed il suo prezzo, soprattutto in relazione al design e alla qualità generale, è davvero contenuto. La Auna è un’azienda tedesca specializzata in questo genere di prodotti e ha dato del suo meglio per offrire un giradischi tanto gradevole dal punto di vista estetico quanto valido da quello prettamente tecnico.

    La qualità del suono, infatti, è di prim’ordine e dagli altoparlanti esce un suono cristallino, caratterizzato da uno spettro ottimizzato alla perfezione (soprattutto se si pensa alle dimensioni contenute dell’apparecchio). Sono inoltre presenti un lettore CD, una porta USB, uno slot per le musicassette, un sintonizzatore AM/FM e la possibilità di collegarsi tramite Bluetooth: insomma, una vera e propria mini-stazione musicale multifunzione!

     

     

    Auna Sarah Ann con piedini removibili

    Restiamo in casa Auna per presentarvi questo altro piccolo gioiellino di design e funzionalità in stile vintage. Sì, perchè il modello Sarah Ann ha tutto l’aspetto di uno splendido ed elegante oggetto d’arredo, salvo poi rivelarsi anche (e principalmente) un ottimo giradischi vintage… ma con le gambe. Avete capito bene: i “piedini” removibili permettono al dispositivo di stazionare con fierezza a quasi un metro da terra.

    E quando non lo state utilizzando, per risparmiare spazio, è possibile smontarne la struttura e riporla all’interno della comoda valigetta munita di altoparlanti. Una vera chicca a livello di progettazione che vi permetterà non solo di godere dei suoni dei vecchi vinili ma anche di ascoltare la radio e qualsiasi file MP3 (grazie all’immancabile ingresso USB). Il telecomando fornito è solo la ciliegina sulla torta per un articolo di prima classe.

     

     

    Giradischi UD001 Udreamer

    Se desiderate avere un buon giradischi vintage con casse incorporate ma non volete spendere un occhio della testa, questo modello distribuito dalla Udreamer si presenta come opzione validissima: nonostante sia di fascia economica, infatti, la sua tecnologia di trazione a cinghia è precisa di buon livello, riuscendo a ridurre al minimo le vibrazioni e ad offrire una qualità di ascolto sorprendente se si considera la natura del prodotto.

    Questo modello supporta inoltre tre velocità di ascolto e come tutti i moderni giradischi – nonostante l’aspetto estetico decisamente vintage – supporta la connettività via Bluetooth: questo rende i suoi altoparlanti utilizzabili anche per riprodurre la musica dal nostro smartphone. L’unione fra i materiali di stampo prettamente retrò come il legno e l’ottima tecnologia rendono l’UD001 un acquisto perfetto per gli amanti del vinile.

     

    Giradischi “Stir It Up” House of Marley

    Per avere un aspetto vintage, un giradischi non deve necessariamente presentarne le caratteristiche più classiche (come ad esempio l’aspetto da vecchia radio a manopole, con rifiniture in legno laccato e così via). La Marley, ad esempio, ha pensato di esaltare l’anima retrò del proprio giradischi con un design semplice, minimale e dalle linee aerodinamiche, realizzandone la base portante in un caldo ed elegante bambù.

    Il silicone ed il tessuto che ricoprono altre componenti sono tutte realizzate in cotone organico e PET riciclato, il che rende questo giradischi un vero alleato dell’ambiente. Ma i suoi meriti non sono solo nel merito dell’ecologia: questi materiali garantiscono ai dischi di suonare in maniera tiepida e avvolgente, grazie al preamplificatore incorporato che vi permetterà di collegare il dispositivo alle tue casse preferite.

     

     

    Giradischi vintage Prixton

    Tra il finire degli anni ‘60 e per tutto il decennio successivo, uno dei più grandi desideri di ogni adolescente era possedere uno di quei giradischi portatili – spesso realizzati in plastica colorati – che tanto andavano di moda. Questo modello della Prixton ne riprende (anche se solo in parte) le caratteristiche, sia dal punto di vista del colore che della portabilità: una volta chiuso, infatti, questo giradischi si trasforma in una comoda valigetta.

    Al di là del gradevole aspetto – tale da renderlo, all’occorrenza, un buon complemento d’arredo vintage – e della sua indubbia praticità, comunque, è anche un buon giradischi. Grazie a un’apposita funzione permette anche di convertire i propri vinili in file digitali; non manca poi l’usuale possibilità di collegamento Bluetooth, l’uscita RCA, una porta USB e l’ingresso per le cuffie. Un articolo davvero valido e al contempo molto economico!

     

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    Gli sgabelli da bar vintage: quali acquistare e perchè?

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    Il bar è da sempre il luogo in cui le persone si incontrano per passare qualche momento di svago in compagnia. Il posto in cui operai ed impiegati si recano, alla fine del loro turno, a sbollire lo stress del lavoro assieme ai propri colleghi e a qualche boccale di birra. E perchè no, un bar può essere anche un rifugio solitario, per riflettere sulla propria condizione e meditare sui problemi dell’esistenza assieme a un buon whiskey.

    Per la gran parte delle volte, il teatro di queste riunioni conviviali (o di queste sedute solitarie) è l’immancabile bancone: qui, seduti su uno sgabello da bar, si ordinano le proprie bevande all’oste di turno e si trascorre del tempo che sembra sempre volare via troppo in fretta. Ma come fare per replicare le medesime sensazioni in casa propria? Semplice: seguendo la nostra guida all’acquisto del perfetto sgabello da bar vintage!

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    Sgabello da bar “Vantaggio High” rosso

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    Iniziamo la nostra carrellata nel mondo degli sgabelli da bar in metallo con un modello decisamente semplice ed essenziale nel design… ma non per questo meno affascinante e funzionale. Anzi, possiamo garantirvi che se la vostra casa è caratterizzata da un arredo dall’estetica retrò, questo articolo – realizzato in acciaio di alta qualità – susciterà più di qualche invidia fra i vostri ospiti: non a caso si può tranquillamente utilizzare anche in ambito commerciale, come ad esempio in bar e ristoranti.

    La struttura dello sgabello è decisamente robusta ed è in grado di reggere un peso di 150 kg, mentre i piedini morbidi – realizzati in gomma – permettono di proteggere il pavimento da eventuali graffi e di mantenere stabile lo sgabello. Non lasciatevi ingannare dalle imperfezioni nella vernice: sono il segnale che l’articolo è stato dipinto come ai vecchi tempi, senza passare attraverso procedimenti industriali automatici. La sua altezza è di 77 centimetri e se ne comprate più di uno potrete impilarli l’uno sull’altro.

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    Set di 2 sgabelli da bar “Vasagle”

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    La Vasagle è un’azienda cinese specializzata nell’arredamento di stampo vintage e industriale, e questi sgabelli da bar senza schienale sono un esempio della loro efficienza nel settore. Il set è composto da due sgabelli ideali per la cucina – per una veloce colazione, soprattutto – realizzati con una struttura in ferro ed un ripiano in legno truciolato. Non sono molto alti (la loro altezza raggiunge appena i 60 cm) ma la resistenza è garantita: la capacità di carico statico è infatti di ben 120 kg per sgabello.

    Il look particolare di questi articoli conferisce loro un aspetto estetico piacevole e di stampo retrò, donando alla vostra cucina o al soggiorno quel tocco elegante e vagamente shabby che non guasta mai. Gli sgabelli sono inoltre decisamente facili da montare, grazie al sacchetto con gli strumenti che viene venduto all’interno della confezione e a un manuale di istruzioni chiaro e preciso: nel giro di pochi minuti, dopo aver ricevuto il pacco, saranno già utilizzabili! Un prodotto davvero di ottima qualità.

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    Coppia di sgabelli anni ‘50 in ecopelle

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    Se avete sempre amato gli anni ‘50, il rock and roll, i film e i le serie tv come Grease ed Happy Days… beh, allora questi sono gli sgabelli da bar perfetti per la vostra cucina: il loro design, infatti, rimanda con forza a quella caratteristica e indimenticabile estetica che tutti noi appassionati di vintage abbiamo imparato ad apprezzare tramite le opere sopracitate. Se volete dare a casa vostra quel tocco fifties che potrebbe farla sembrare l’Arnold’s o uno dei locali di American Graffiti, dunque, sapete cosa dovete comprare.

    L’articolo comprende due di questi splendidi sgabelli da bar con schienale, realizzati con la consueta cura per il dettaglio dalla Mendler (un’azienda con sede in Svizzera specializzata in sedie e arredo dal design vintage e ricercato). La struttura è composta da uno scheletro in metallo cromato, resa comoda da una seduta e da uno schienale imbottiti e rivestiti in ecopelle. L’altezza totale degli sgabelli è di 107 centimetri e montarli è davvero un gioco da ragazzi; casa vostra non potrà avere un aspetto più “anni ‘50” di così!

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    Set di 2 sgabelli vintage da cucina

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    Per concludere questo nostro viaggio negli sgabelli da bar, vogliamo consigliarvi questi ultimi articoli… probabilmente i più vicini, nella forma e nello spirito, agli sgabelli rustici che potreste trovare nel più tipico dei cocktail bar di una volta. Questi sgabelli sono inoltre girevoli e regolabili in altezza tramite l’apposita leva sottostante, garantendo a chi ne fa uso una seduta assolutamente comoda. Un aspetto sottolineato e garantito ulteriormente dallo schienale ergonomico e dal poggiapiedi.

    Insomma, proprio come al bar: anche il tessuto scamosciato con il quale sono ricoperti non fa altro che donargli maggiore prestigio. La spugna ad alta densità che si trova al loro interno, inoltre, permette di alleviare qualsiasi forma di affaticamento. Questi sgabelli da bar vengono venduti in coppia e arriveranno direttamente a casa vostra smontati, all’interno della loro confezione; tuttavia, non avete nulla da temere: anche in questo caso il montaggio è davvero pratico e semplice da effettuare. Che altro dire… alla salute!

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    Borse vintage: consigli all’acquisto

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    Quando si tratta di shopping, molte persone cercano di capire quale prodotto sia contemporaneo e quale sia vintage. Questa confusione sicuramente ti sarà passata nelle testa anche a te, ma molti esperti vintage considerano qualsiasi oggetto che ha più di trent’anni come un classico “vintage“.

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    Attualmente, molte donne in tutto il mondo appassionate alla moda degli anni 40 desiderano avere una borsa vintage firmata. Queste borse firmate autentiche e senza tempo sono super sofisticate e ben note tra gli amanti degli oggetti vintage.
    Le borse vintage moderne ( vedi borsa ) disponibili sul mercato e su Internet oggi non possono essere paragonate a quelle vintage classiche poiché le borse a mano non esistono più come una volta. Così, sempre più donne si rivolgono alle borse vintage classiche .

    Triste a dirsi, ma questi prodotti sono spesso molto ricercati e hanno un prezzo enorme, quindi la stragrande maggioranza delle donne è ora alla ricerca di borse firmate classiche usate che siano molto più affidabili e convenienti. Di seguito sono riportati alcuni aspetti importanti da considerare quando si acquistano borse vintage.

     

    Ricerca la tua borsa vintage

    Uno dei migliori consigli è fare ricerche adeguate e guardarsi intorno prima di acquistare una borsa classica vintage. Questo ti aiuterà a farti un’idea esattamente dello stile di borsa che desideri e ti dà una buona possibilità di vedere i diversi tipi di borse moderne e classiche che sono disponibili e quali sono i loro prezzi.

    Quando acquisti, dovresti usare il tuo buon senso e la tua fiducia. Se ti imbatti in una borsa vintage che è sottovalutata rispetto a borse a mano simili altrove, c’è un’estrema probabilità che sia falsa. Quando ti imbatti in una borsa vintage che ha un prezzo costante, dovresti comunque pensare e scavare più a fondo solo per assicurarti che la borsa che stai per acquistare sia veramente autentica.

    Conosci tutti i dettagli prima di acquistare

    Prima di prendere una decisione definitiva, devi scoprire tutto ciò che puoi sulla borsa vintage. Devi sapere se viene fornito con la scatola e un sacchetto per la polvere. Il venditore dovrebbe essere in grado di fornirti un certificato di autenticità.

    Ogni negozio includerà immagini di borse, ma potrebbero non essere esattamente ciò di cui hai effettivamente bisogno, quindi chiedi alcune immagini aggiuntive. Ad esempio, quando sei sul mercato, devi assicurarti che tutto sia perfetto per la borsa vintage che stai per acquistare.

    Aspettatevi una leggera usura nella vostra borsa vintage

    Poiché stai acquistando una borsa vintage, dovresti aspettarti che la borsa che stai per acquistare mostri un piccoli segni di usura. Ovviamente, non dovresti comprare nulla con strappi, crepe nella pelle o una borsa con la copertina strappata.

    A meno che tu non stia acquistando online, ispeziona molto attentamente la borsa vintage prima dell’acquisto. In definitiva, però, sii molto realistico con i tuoi desideri e aspettative quando decidi di fare acquisti in un negozio di articoli di lusso e borse. Mentre i reperti “buoni come nuovi di zecca” sono molto possibili, molti reperti vintage probabilmente mostreranno una certa età.

    È necessario informarsi sulle politiche di restituzione

    Come per qualsiasi acquisto di prodotti, è una buona idea conoscere in anticipo la politica di restituzione di un rivenditore o di un venditore. Dato che l’acquisto di una borsa vintage classica di lusso è un ottimo investimento in sé, è necessario assicurarsi se sarà possibile restituirla prima di acquistare. La maggior parte dei negozi di articoli di lusso e di borse hanno un tipo di politica di “vendita finale”, ma alcuni negozi di borse a mano offrono una politica di restituzione di 30 giorni.

    Cosa cercare quando si acquista una borsa vintage

    Borse in pelle classiche e vintage sono offerte in pelle liscia o con un tipo di lavorazione di agnello e pelle di caviale. La pelle di agnello è estremamente morbida ed elastica, mentre il caviale ha una consistenza ed è migliore per nascondere i graffi. È bello sapere quale borsa in pelle dovresti acquistare – Finché un prodotto ha un prezzo corretto, non esitare a comprare una borsa vintage che richiede un po ‘di TLC.
    Se la vecchia pelle ha bisogno di un po ‘di pulizia, la sua catena ha bisogno di essere lucidata o la fodera ha bisogno di essere riparata, puoi risparmiare qualche soldo quando acquisti una borsa vintage scegliendo quella non così perfetta. Una volta per i chirurghi della pelle, la tua borsa vintage può essere riparata quasi alla perfezione.

    Cucitura

    È necessario verificare la presenza di una cucitura lineare e pulita  quando si acquista una borsa. Inoltre, tutte le cuciture delle borse vintage dovrebbero allinearsi e incontrarsi dove il lembo si ripiega davanti alla borsa classica. Se la borsa vintage è dotata di una piccola tasca sul retro, anche le cuciture della borsa dovrebbero essere allineate qui. Se le cuciture sono in qualche modo storte e non si allineano, molto probabilmente stai guardando una finta borsa vintage.

    Pensieri finali

    Per stabilire il vero valore di una borsa vintage usata, cerca di ottenere quanto costa inizialmente la borsa classica. Avendolo come punto di riferimento per l’acquisto, sarai in grado di farti un’idea del valore a cui stai comprando la tua borsa vintage. Mentre le borse classiche firmate usate sono più convenienti e affidabili rispetto all’acquisto di un nuovo classico, potrebbero comunque essere circa dal cinquanta al settanta percento del prezzo originale.

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    Scarpiere vintage e shabby: tutti i consigli per ordinare le scarpe con stile

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    Chi ama lo stile vintage, come noi, avrà senza dubbio un armadio ricco di capi d’epoca o dall’irresistibile effetto retrò. Quando si parla di look, poi, è impossibile non citare le scarpe: per molti si tratta addirittura della prima cosa a cui pensare nel momento in cui si deve studiare il proprio outfit. Per questo molti appassionati ne possiedono veramente a decine, tanto da non sapere più dove metterle!

    Per questo la scarpiera è un accessorio fondamentale, che non può mancare nelle nostre case. Che sia ad ante, angolare o sotto forma di panca con seduta, poco cambia: l’importante è che possa contenere quante più scarpe possibile… e che faccia la sua bella figura nel contesto del nostro arredo. Ed è proprio di questo che parleremo nelle righe a venire, cercando di aiutarvi a scegliere la miglior scarpiera vintage in commercio.

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    Scarpiera shabby colore bianco

     

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    Lo stile shabby chic è ormai da anni sulla bocca di tutti, anche se in pochi sembrano sapere cosa sia davvero. Il concetto è in realtà molto semplice: questo stile prevede un design d’interni basato su dei mobili e degli accessori dall’aspetto invecchiato; poco conta se questo effetto è autentico o se è stato ottenuto artificialmente… e questo mobile shabby chic rispecchia perfettamente i dettami dello stile in questione.

    Questa scarpiera, infatti, non è solo funzionale per contenere le nostre scarpe vintage ma ha anche un ottimo impatto estetico, grazie alle sue eleganti rifiniture. Inoltre i materiali di costruzione sono decisamente resistenti (si tratta di pannelli in MDF rivestiti con una vernice che non risente dell’umidità), risultando in un rapporto fra qualità e prezzo davvero di prim’ordine: un ottimo prodotto sotto ogni punto di vista.

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    Panca scarpiera ingresso

     

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    Se cercate una soluzione comoda per non dovervi più appoggiare al muro per mettervi le scarpe prima di uscire da casa, allora questa piccola scarpiera è esattamente quello che fa per voi! Realizzata completamente in legno truciolato, la sua struttura è in grado di reggere fino a 150 kg e sulla sua sommità è presente un comodo e morbido cuscino alto ben quattro centimetri. Davvero un oggetto di straordinaria praticità e comodità!

    Nei suoi scomparti orizzontali è possibile disporre sei paia di scarpe, e se avete anche degli stivali non c’è problema: è presente uno spazio verticale che potrete dedicare proprio a loro. La semplicità dell’assemblaggio è solo la ciliegina sulla torta: non appena avrete aperto la confezione, grazie alle semplici istruzioni sarete in grado di comporre facilmente il mobile… e vi saranno sufficienti pochi minuti per ottenere la vostra graziosa scarpiera con seduta.

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    Scarpiera in legno massello

     

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    Ci sono poche cose più vintage di una scarpiera in legno massello, proprio come quelle che usavano i nostri nonni! Questo articolo è davvero uno splendido omaggio a quel tipo di mobile, robusto, massiccio e semplicemente bello da vedere. Come da tradizione, anche questa scarpiera funge idealmente da panca per potersi sedere e per permettere di indossare le scarpe che si sono appena tirate fuori dall’apposito scomparto interno.

    Nonostante l’aspetto massiccio, le dimensioni della scarpiera sono in realtà piuttosto compatte: la lunghezza non supera gli 85 centimetri, mentre altezza e profondità si attestano sui 40 centimetri. Perfetta dunque per essere posizionata in prossimità della porta d’ingresso. La vernice lucida e l’aspetto laccato del mobile contribuiscono inoltre a mettere in risalto un gradevole effetto anticato, in piena linea con lo stile shabby.

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    Appendiabiti con scarpiera

     

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    Se una piccola scarpiera all’ingresso di casa non vi basta, probabilmente questa soluzione ideata dalla Vasagle è la soluzione che fa per voi: oltre allo scomparto per le vostre calzature, infatti, questo elegante mobile dispone anche di un appendiabiti perfetto per sostenere il vostro cappotto dopo una dura giornata di lavoro! Nella parte superiore sono presenti ben nove ganci, così da potervi appendere i soprabiti di tutta la famiglia.

    Nella parte inferiore, invece, troviamo due ampi scomparti orizzontali per depositare le scarpe. Grazie ai piedini regolabili, questo mobile può essere posizionato anche su dei pavimenti leggermente irregolari; è inoltre presente un dispositivo anti-ribaltamento che impedirà alla struttura di rovinare a terra. Il suo gradevole aspetto vintage lo rende perfetto per una casa arredata in stile retrò: provare per credere!

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    Scarpiera salvaspazio

     

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    Non avete spazio a sufficienza per una scarpiera con seduta? Nessun problema: esistono delle apposite scarpiere salvaspazio dalle dimensioni contenute che sembrano fatte apposta per venire incontro a questo genere di problemi. Questo modello della Movian, ad esempio, ha una profondità di soli 25 centimetri e grazie alle sue tre ampie ante ribaltabili – la larghezza è di 75 centimetri – occupa davvero poco spazio.

    La sua finitura in melammina nera, opaca e minimalista, non riesce a togliergli un certo fascino vintage: questo grazie alla decorazione sulla facciata frontale, che simula il legno rovinato tipico dei bancali e dei magazzini, questa scarpiera – oltre a contenere almeno una ventina di paia di scarpe in uno spazio ristretto – si adatta perfettamente a qualsiasi tipo di arredo.

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    Elettrodomestici per la cucina in stile vintage: consigli e guida all’acquisto

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    Quando siamo a casa, passiamo gran parte del tempo nel nostro soggiorno e nelle camere da letto. Alcuni dei momenti più spensierati e divertenti, però, li viviamo in cucina, quando ci prepariamo da mangiare qualcosa e ci godiamo un buon pasto dopo una dura giornata di lavoro! Il legame tra la cucina e le persone, in certi casi, è molto stretto e a molte persone piace che la stanza in questione trasmetta sensazioni intime e calorose.

    Un’ottima soluzione per raggiungere questo obiettivo è arredarla in modo tale che essa evochi – tramite mobilia e accessori – dei ricordi familiari, legati magari ad un passato al quale siamo particolarmente legati. Sì, perchè anche se in tanti preferiscono cucine contemporanee ed avveniristiche, molte persone sono invece più propense a un arredo vintage e d’altri tempi. Nell’ultimo periodo arredare casa in stile anni 50 sembra essere tornato di moda. Come fare per ottenerlo? Andiamo a scoprirlo assieme!

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    Le caratteristiche dell’arredo vintage e retrò per la cucina

    L’arredamento che noi di ShopVintage amiamo si può chiamare in diversi modi: vintage, per l’appunto, ma anche retrò, shabby, rustico o più semplicemente d’antiquariato. I più sofisticati amano definirlo “modernariato” (con questo termine, in genere, si indicano gli oggetti costruiti dall’immediato dopoguerra fino alla fine degli anni ‘60). In qualunque modo lo si voglia definire, comunque, questo stile è in grado di risultare tanto appagante dal punto di vista estetico quanto incredibilmente funzionale da quello meramente pratico.

    Per quanto riguarda i mobili, dunque, la cucina vintage per eccellenza non potrà che essere di legno come quella dei nostri nonni: solo questo materiale è in grado di trasmettere quell’inconfondibile sensazione di pace e calore. Su almeno una delle pareti, poi, dovrà poggiare una vecchia credenza: nei mercati dell’usato se ne trovano ancora molte originali dell’epoca, e in certi casi basta dargli una verniciata – magari con un bel color pastello – per riportarle all’antico splendore: alcune sono davvero fantastiche.

    Anche gli elettrodomestici, ovviamente, fanno la loro parte: che siano pratici e spartani come negli anni ‘40, lucidi e colorati come negli anni ‘50 oppure bombati e plasticosi come nei ‘60, il frigo, il forno e l’immancabile macchina del caffè restano i punti fermi di ogni cucina vintage che si rispetti. Ma quali elettrodomestici vanno acquistati nel caso si voglia allestire una cucina dal vero respiro d’altri tempi? Non esiste una risposta perfetta a questa domanda: noi, tuttavia, proviamo a darvi qualche consiglio nelle righe a venire…

    Guida ai migliori elettrodomestici vintage per la cucina

    Abbiamo scelto per voi alcune macchine per caffè dal deciso sapore retrò, un cappuccinatore (per rendere uniche le vostre colazioni!), un mini forno e due splendidi oggetti per realizzare in casa vostra lo zucchero filato e i pop-corn: oggetti perfetti non solo per soddisfare il gusto estetico ma anche per gustarsi un po’ di sano divertimento. Questi sono i nostri consigli, ai quali alleghiamo le nostre recensioni e le “prove su strada” di ogni articolo: buona lettura, ma soprattutto buon divertimento… sempre in salsa vintage, ovviamente!

    Macchina per caffè espresso vintage Ariete 1389

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    Il caffè accompagna generazioni di italiani da molto tempo ormai: l’invenzione dell’espresso risale alla fine del 1800 e da allora è una tradizione irrinunciabile per milioni di persone in tutto il mondo. Con questa macchina prodotta da Ariete, questa consuetudine può essere esercitata con l’aggiunta di un irresistibile fascino d’altri tempi: il design elegante si sposa alla perfezione con la tecnologia più moderna, dando vita a una caffettiera d’eccezione, perfetta anche come complemento d’arredo in una cucina dal respiro retrò.

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    Macchina per caffè americano vintage Ariete 1342

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    Se al tradizionale caffè espresso preferite il più moderno e “internazionale” caffè americano, questo è l’articolo che fa per voi! Lo so, in molti considerano questa bevanda solo una copia sbiadita della controparte nostrana… ma non lasciatevi ingannare: questa macchina dell’Ariete produce un caffè davvero gustoso, provare per credere. La presenza del timer e di un display LCD non rovinano affatto l’estetica vintage dell’oggetto, che una volta posizionato in un angolo della vostra cucina sarà in grado di farvi fare un figurone con gli ospiti.

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    Cappuccinatore vintage Ariete 2878

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    Grazie a questo montalatte elettrico – il cui nome tecnico è proprio “cappuccinatore” – potrete mescolare il latte e farlo schiumare proprio come al bar. Ma non solo: potrete preparare diverse bevande come frappè, creme di latte e caffè shakerati; e una volta completato l’uso, pulirlo sarà un gioco da ragazzi grazie agli interni antiaderenti. Ciò che caratterizza l’articolo, però, è il suo design: in quanto parte della Linea Vintage di Ariete, questo cappuccinatore ha uno splendido aspetto da elettrodomestico anni ‘60.

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    Ariete mini forno vintage Oven-979

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    Le forme tondeggianti, i colori pastello e la plastica lucida: tre delle caratteristiche più riconoscibili del design degli anni ‘60 prendono forma grazie a questo mini forno della Ariete, che grazie alla sua Linea Vintage ci permette di arredare la cucina con degli oggetti davvero splendidi. Il fornello elettrico 979, nonostante le sue dimensioni compatte, ha una capienza di ben 18 litri, un timer da 60 minuti e un regolatore di temperatura che raggiunge i 230°C. Questo lo rende adatto a tutte le occasioni… compresa la cottura di una buona pizza!

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    Macchina per lo zucchero filato Ariete 2971/1

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    In tutte le feste degli anni ‘50 che si rispettino – ma in realtà fin dagli inizi del 1900 – c’era una cosa che non poteva assolutamente mancare e che faceva impazzire tutti i bambini: parliamo dello zucchero filato! Una tradizione che dura tutt’oggi e che non manca di deliziare i palati di grandi e piccini ad ogni fiera che si rispetti. Con questa macchina possiamo finalmente prepararlo anche a casa nostra, con rapidità e semplicità, grazie a un po’ di granella di zucchero e ai coni di plastica inclusi: ci sembrerà di essere a una vecchia sagra paesana.

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    Macchina per Pop Corn vintage Aicook 1200W

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    Se nelle fiere paesane del dopoguerra i bambini impazzivano per le frittelle e lo zucchero filato, i più grandicelli invece preferivano rintanarsi in un bel drive-in (magari in dolce compagnia) e godersi un bel film con una porzione maxi di pop-corn. Ai giorni nostri non possiamo più vedere i film su un grande schermo dalla nostra auto, ma con un buon impianto e un comodo divano possiamo ugualmente goderci una buona serie tv facendo il pieno di pop-corn… e questa macchina della Aicook è davvero perfetta per lo scopo. Buon appetito!

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    Le migliori idee regalo per arredare la casa in stile vintage: quali scegliere?

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    Lo stile vintage non è una semplice moda, ma un vero e proprio stile di vita. Basta guardarsi attorno, dopotutto: nei locali pubblici, nei ristoranti e anche negli alberghi, la tendenza ad arredare gli ambienti con quell’inconfondibile velo di nostalgia è più viva che mai. Una passione comune a molti che sembra non volerne sapere di scemare, forse perchè ci fa tornare con la memoria a tempi migliori e decisamente più spensierati degli attuali.

    Perchè dunque non provare a portare il valore aggiunto di uno stile vintage anche nelle nostre case e in quelle dei nostri amici? Tutti noi, in fondo, conosciamo almeno una persona inguaribilmente nostalgica… e non c’è nulla di meglio di un bel regalo dall’aspetto retrò per portare il sorriso sulle sue labbra. In questo articolo parleremo proprio di questo e di quali possono essere le migliori idee regalo per un arredo vintage!

    Che cos’è un arredo vintage e cosa lo caratterizza

    Identificare il preciso momento in cui si è iniziato a parlare di “arredo vintage” non ci è purtroppo possibile; sappiamo tuttavia che il termine vintage deriva dalla parola francese vendenge e identifica il vino – o meglio le vendemmie – delle migliori annate. Nel corso degli anni, questa parola è diventata sinonimo di antichi ricordi ed epoche passate; ognuno preferisce vivere circondato da oggetti che ricordino una specifica era, ma le più gettonate rimangono gli anni ‘40, i ‘50 e i ‘60: un trentennio che ha visto stili e mode diversissime susseguirsi rapidamente.

    Chi vuole riportare una fetta degli anni ‘40 nel proprio ambiente domestico, ad esempio, dovrà stare molto attento: optare per uno stile che rispecchi alla perfezione un’era così travagliata è difficile, in quanto l’estetica veniva spesso messa da parte in favore della maggiore funzionalità. In fondo, per molti furono gli anni della Seconda Guerra Mondiale! Ben diverso il discorso, invece, per chi ama gli anni ‘50: quello fu il decennio della rinascita, del divertimento e del rock and roll, fatto di plastiche colorate e affascinanti jukebox pieni di dischi.

    Gli anni ‘60 hanno invece simboleggiato un ritorno all’essenziale, pur senza perdere in grinta e colore: i rossi e i gialli accesi hanno lasciato spazio a tinte più delicate e pastello, per rappresentare appieno la placida tranquillità derivante dal boom economico di quel periodo. Senza dimenticarsi ovviamente della diffusione degli elettrodomestici – che nel decennio in questione hanno iniziato a trasformarsi in oggetti di design – e dell’avvento della pop art, che ha contribuito a trasformare certi aspetti della cultura popolare in una forma d’arte.

    Cosa regalare a un appassionato di oggetti vintage?

    Dopo questa veloce panoramica sulle caratteristiche dei decenni più amati dagli appassionati di vintage, giungiamo alla domanda che tutti ci poniamo: cosa possiamo regalare loro? Non c’è una vera risposta, in quanto ognuno può rispondere in maniera diversa sulla base dei propri canoni estetici; tuttavia, nelle righe a seguire proveremo a consigliarvi qualche articolo perfetto da regalare per arredare casa in stile retrò.

    Termometro vintage Coca-Cola

     

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    Uno dei simboli della rinascita degli Stati Uniti nel dopoguerra fu senza dubbio la Coca-Cola; sebbene esistesse dalla fine del 1800, la celebre bibita gassata è diventata una enorme multinazionale proprio intorno alla metà del secolo successivo, trainata da una campagna pubblicitaria massiccia che puntava tutto sui colori del brand. Rosso, bianco e giallo erano dunque i protagonisti di infiniti tabelloni promozionali.
    Questo termometro dall’aspetto vintage richiama alla memoria proprio quegli anni, grazie alla sua grafica retrò che si rifà direttamente alle pagine pubblicitarie dell’epoca e al disegno della tipica bottiglia in vetro. Le dimensioni dell’oggetto sono di 6,5 x 28 centimetri e alle sue estremità (superiore ed inferiore) vi sono già i fori per affiggerlo alla parete: un oggetto tanto semplice quanto capace di dare quel tocco vintage in più alla vostra casa.

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    Appendiabiti vintage per corridoio

     

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    Non c’è modo migliore di accogliere una persona in casa propria e fargli appendere il proprio giubbotto su un appendiabiti dallo stile vintage e industrial design! Così facendo, chiunque sia il vostro ospite capirà immediatamente la vostra passione. Oltre ad essere molto utile, questo articolo è anche un ottimo modo per abbellire una parete all’ingresso, unendo l’indubbia efficacia ad un sempre gradevole riscontro estetico.
    L’oggetto possiede cinque ganci realizzati in metallo – e dunque molto robusti – ed è largo 40 cm circa. I supporti, come tutto l’appendiabiti, è realizzato in ferro color nero che conferisce all’appendiabiti un aspetto decisamente elegante. Inoltre, il suo aspetto pulito e raffinato – che ricorda gli appendiabiti di scuola – si adatta perfettamente a qualsiasi tipo di arredo: che sia in camera o in cucina, insomma, farà sempre la sua bella figura.

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    Apribottiglie da parete

     

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    Nei bar degli anni ‘40 c’era un accessorio che non poteva proprio mancare: parliamo dell’apribottiglie da parete, perfetto per stappare “al volo” le bottigliette di Coca-Cola che i clienti ordinavano. Un oggetto che potete avere ancora oggi, in casa vostra, spendendo una cifra irrisoria: questo apribottiglie è davvero identico a quelli dell’epoca e viene fornito completo della “vaschetta” nel bordo inferiore per raccogliere i tappi ed evitare che caschino a terra.

    Telefono rosso in stile retrò

     

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    I lettori più grandicelli si ricorderanno senza troppa fatica i telefoni – ormai considerabili davvero vintage – che avevano i nostri nonni nelle loro case, caratterizzati dal mitico “disco combinatore” che permetteva di comporre il numero… in un modo che oggi risulta davvero nostalgico! Questi telefoni in plastica sono ancora disponibili, e anche se gli smartphone li hanno resi superflui, si possono anche utilizzare semplicemente come oggetti d’arredo.
     

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    Zerbino ingresso casa

     

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    Una delle arti che più ha lasciato il segno negli anni ‘50 è senza alcun dubbio il cinema: grazie ai film di genere, soprattutto alla fantascienza – con i suoi indimenticabili dischi volanti – e ai grandi kolossal storici il grande schermo è stato compagno di vita per milioni di giovani in cerca di sogni e divertimento. Se poi si aggiunge la grande diffusione dei drive-in che si ebbe all’epoca negli Stati Uniti, il quadro è completo.
    Come sublimare dunque questa passione e renderla protagonista anche in casa nostra? L’articolo che vi consigliamo è davvero perfetto in questo senso: uno zerbino di color rosso! Un oggetto classico e molto pratico, che  darà un pò di colore alla vostra cucina. Le sue dimensioni sono di 40 x 70 cm: l’ideale per un uscio di casa in stile retrò.

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    Targhe vintage e retrò in metallo: quali scegliere per arredare casa?

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    Provate a immaginare di tornare per un attimo indietro nel tempo e di trovarvi a passeggio nel centro di un piccolo paese della provincia americana. Siamo sul finire degli anni ‘40, la guerra è da poco finita e le botteghe delle piccole attività sono nel massimo del loro splendore: il barbiere, il fioraio, il bar nel quale tutti si conoscono e si ritrovano per bere un goccio dopo lavoro. Cosa li accomuna tutti quanti?

    Beh, la risposta è semplice: fuori da ognuna di questa attività, sopra l’ingresso oppure al suo fianco, campeggia una bella insegna di metallo dal design unico e caratteristico. Queste particolari targhe erano ai tempi una vera e propria firma, una peculiarità che ha contraddistinto locali e negozi pubblici per molto tempo, prima che la plastica le sostituisse. Oggi queste targhe sono degli splendidi oggetti decorativi. Scopriamone la storia!

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    Com’è nata la moda delle targhe in metallo

    Come accade per tutte le culture e le mode del passato, anche le targhe in metallo che decoravano le pareti dei negozi degli anni ‘40 e ‘50 hanno una storia ben precisa. Per raccontarla dobbiamo partire dal XVII secolo, quando – sia in Europa che negli Stati Uniti – la gran parte delle persone che frequentavano determinati ambienti (in poche parole la quasi totalità della classe operaia) erano purtroppo analfabeti. Per questo i negozianti dovettero trovare vie alternative per sponsorizzare le proprie attività

    Fu così che al posto delle insegne odierne, nelle quali compare solo il nome del locale o del negozio, iniziarono a comparire quelli che si possono considerare dei veri e propri “simboli”: i barbieri, ad esempio, si potevano facilmente identificare dal tipico cilindro a strisce rosse, bianche e blu. Fuori dai negozi di tabacco, invece, campeggiava la grossa statua di un capo Indiano. Intorno al XIX secolo, a questa tradizione iniziarono a sostituirsi con le targhe in metallo, nelle quali oltre alle scritte apparivano splendidi disegni.

    Per far fronte alla scarsa alfabetizzazione si sviluppava il fenomeno del branding così come lo conosciamo oggi: loghi sempre più complessi dal punto di vista pittorico accompagnavano le immagini, che – dipinte direttamente sul metallo delle insegne – rappresentavano idealmente l’attività svolta da un bar o da un negozio. Durante la Seconda Guerra Mondiale molte di queste insegne vennero distrutte o furono perse; motivo per cui nel dopoguerra le targhe originali erano considerate un piccolo tesoro da esporre.

    Le targhe in metallo più famose del passato

    Nei primi anni del ‘900 le insegne in metallo più popolari in assoluto – e che tutt’oggi sono considerate tra i simboli di questa bizzarra e dimenticata forma d’arte – sono state senza dubbio quelle delle gas station (le pompe di benzina americane) e dei bar, soprattutto quelle relative alle varie marche di birra e alla Coca-Cola. Icone di un recente passato che sono ora oggetto del desiderio di migliaia di collezionisti da tutti gli Stati Uniti e non solo, tanto che alcune targhe dell’epoca valgono una fortuna.

    Basti pensare, ad esempio, alle targhe prodotte dalla Tuscarora Advertising Company, un’agenzia pubblicitaria di base a Coshocton. Proprio nell’Ohio, infatti, fra i Monti Appalachi ed il Lago Erie, venivano prodotte centinaia di cartelli metallici che finivano poi in tutto il territorio statunitense. Delle targhe che in alcuni casi erano davvero dei piccoli capolavori di pittura e artigianato, e che di tanto in tanto spuntano nei mercatini locali, magari restaurate e rimesse a nuovo… pronte per essere appese nel soggiorno di qualche fortunato.

    Quali targhe vintage possiamo acquistare oggi

    Ma se un appassionato non particolarmente facoltoso volesse decorare oggi le pareti del proprio salotto o della propria attività con delle targhe in metallo che riportino alla memoria quegli splendidi anni, cosa dovrebbe fare? La risposta è più che mai semplice: nei grandi siti di e-commerce si trovano numerose valide alternative che ci permetteranno di dare quell’inconfondibile tocco vintage al nostro arredo. Ne abbiamo scelte alcune e le potete trovare elencate di seguito: buona lettura!

    Targa vintage “Gin Tonic”

     

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    Se avete sempre amato l’atmosfera dei bar degli anni ‘40 che si vedono nei vecchi film, questo è il tocco di classe che non può mancare nella vostra cucina: una targa dall’aspetto genuinamente retrò che richiama le pubblicità del gin di quei tempi… un messaggio tanto semplice quanto simpatico e divertente. La targa misura 30 cm di larghezza ed è alta 40 cm, è realizzata in metallo ed è già munita dei fori per poterla affiggere facilmente.

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    Targa vintage “Coca Cola”

     

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    Esattamente come abbiamo detto per il gin, con la Coca-Cola al posto del celebre distillato. La bibita gassata per eccellenza è stata – ma in realtà lo è tutt’ora! – un vero fenomeno di massa negli anni ‘40 e ‘50, grazie soprattutto alla massiccia campagna pubblicitaria e ai suoi colori caratteristici (il rosso e il giallo in primis). Questa targa, sempre di 30×40 cm, riproduce proprio uno dei vecchi commercial che hanno reso questa bevanda un vero cult.

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    Targa vintage “Route 66”

     

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    Chi non ha mai subito il fascino della Route 66? Questa celeberrima highway è stata una delle prime strade federali degli Stati Uniti e collegava, originariamente, la metropoli di Chicago allo stato della California. Qui l’economia statunitense ha prosperato per anni, e oggi tutti gli appassionati di automobili americane possono ricordarla grazie a questa targa: una valida alternativa, affascinante e metallica, al canonico poster su carta.

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    Targa vintage “Pin-Up”

     

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    Come abbiamo avuto modo di raccontarvi in precedenza, alcune delle targhe in metallo più celebri degli anni ‘40 e ‘50 erano proprio quelle delle stazioni di servizio. Uno dei soggetti più rappresentati in queste insegne non potevano che essere le mitiche pin-up: ragazze provocanti e tutte curve, spesso in costume da bagno e magari in sella a qualche bel veicolo. E questa targa metallica di 20×30 cm si rifà proprio a questo classico stilema dell’epoca.

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    Targa automobilistica “Bald Eagle”

     

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    Usciamo un po’ dal seminato per segnalare anche questa targa automobilistica… sì, perchè un’altra grande tradizione decisamente vintage e tutta statunitense è proprio quella di collezionare le targhe delle autovetture, magari contrassegnate da qualche numero in particolare o rappresentanti l’effige di uno dei 50 Stati. Questa targa dallo stile retrò, ad esempio, è dedicata proprio alla già citata Route 66. 

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    Cuscini e fodere vintage per un divano in pieno stile anni ’50

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    Cosa significa “stile retrò” o ancor meglio “vintage”? Difficile dare una definizione precisa a questi termini, ma diciamo che fanno parte di questa categoria tutte quelle opere e quegli oggetti di uso quotidiano che traggono ispirazione estetica da una precisa epoca passata. Noi, ad esempio, amiamo gli oggetti che grazie al loro design ricordano gli anni ‘50.

    Un decennio particolare e di rottura, che ha visto il mondo riprendersi dopo una delle guerre più feroci della storia dell’uomo… ma che proprio per questo è stata in grado di regalarci uno degli apparati iconografici più caratteristici di sempre: in questo articolo parleremo proprio del design di questi anni e di come possiamo richiamarlo alla memoria con degli splendidi cuscini!

    Come nasce il tipico design degli anni ‘50

    Lo stile che si impose nella cultura e nell’arte popolare degli anni ‘50 non poteva che derivare direttamente dal delicato contesto storico. Se la guerra era ormai solo un ricordo, infatti, la tensione era comunque ancora palpabile: ora i nemici non erano più i nazisti, bensì i regimi comunisti ad est del continente Europeo. Questa presunta minaccia, ritenuta tale soprattutto dagli Stati Uniti, doveva in qualche modo essere esorcizzata: nasceva così un immaginario particolarissimo e tutt’oggi riconoscibile a prima vista.

    Gran parte di questo stile lo dobbiamo ai graphic designer di quegli anni, soprattutto in ambito pubblicitario e cinematografico: nomi come David Klein e Reynold Brown hanno contribuito in maniera massiccia a rendere questa estetica popolare in tutto il mondo occidentale, grazie anche alla cassa di risonanza della stampa e – soprattutto – della televisione, che all’epoca era un vero e proprio bene di lusso. Anche gli oggetti d’arredo iniziarono così ad assumere caratteristiche ben definite e codificate…

    L’arredo in stile anni ‘50 e il suo rapporto con la cultura pop

    Ciò che rese gli anni ‘50 un decennio memorabile fu l’influenza dei media e le innovazioni dal punto di vista del lifestyle e dell’elettronica di consumo. Una sorta di periodo di “modernizzazione” che si è riflesso nella cultura popolare, dando vita a un florido mercato cinematografico, a fenomeni come la musica rock and roll e a una generale sensazione di benessere e prosperità: aspetti che hanno avuto modo di proiettarsi anche nell’arredo e negli spazi living, i quali hanno iniziato a riempirsi di oggetti oggi considerati iconici.

    L’immaginario più comune era quello dei fumetti, che all’epoca erano un divertimento riservato ai più piccoli: tuttavia, coloro che oggi consideriamo baby boomer e che sono cresciuti con quegli stessi colori non possono resistere alla nostalgia di quell’epoca. I colori accesi e l’atmosfera da fumetto o da storia di fantascienza sono dunque fra i rimandi più riconoscibili di questi anni, un mood che si rispecchia anche nell’arredo: se vogliamo che i nostri cuscini e divani abbiano un aspetto anni ‘50, dunque, questa è la strada da seguire!

    Cuscini e fodere in stile vintage e retro: quali acquistare

    Dopo questa doverosa premessa sul contesto storico degli anni ‘50 e sulle principali caratteristiche estetiche che li hanno caratterizzati (e che continuano a renderli riconoscibili anche dopo oltre mezzo secolo)… è giunto il momento di scoprire quali sono, a nostro avviso, i cuscini dalle fodere e dalle stampe che meglio di altri riescono a restituire al meglio l’idea di quell’indimenticabile decennio.

    Fodera per cuscino Jotom “Boom Pop”

     

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    Queste fodere rappresentano alla perfezione li spirito di quanto detto finora: il loro stile ricorda infatti esattamente l’aspetto dei fumetti anni ‘50, grazie ai colori vivaci e ai pattern che simulano un grosso retino di stampa (proprio come nei comic book americani dell’epoca). Insomma, la medesima estetica che negli anni ‘60 rese celebre l’arte popolare e i quadri di Roy Lichtenstein; se vi piace l’arte – soprattutto quella sequenziale – e la cultura popolare, dunque, non potrete esimervi dall’avere dei cuscini simili sul vostro divano!

    Nel set si trovano quattro diversi esemplari di fodera per cuscini di forma quadrata e con una lunghezza di 45 centimetri per lato, realizzati con quegli stessi materiali di qualità (in questo caso cotone e lino) che da anni contribuiscono alla fama di un marchio come Jotom. La cerniera è ben nascosta su un lato e potrete lavare il tutto in lavatrice senza problemi. Se volete che i cuscini abbiano un bell’aspetto pieno e tondeggiante, vi consigliamo di usare queste fodere su dei modelli da 50 centimetri di larghezza.

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    Fodere per cuscino Gspirit “Amore Vintage”

     

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    Il nome di Gspirit è ben noto a chiunque ami decorare il proprio letto o i propri divani con biancheria per la casa dalla fantasia sempre diversa. In questo caso, il tema adottato è proprio quello del vintage da noi tanto amato: queste fodere ricordano le vecchie targhe che venivano affisse sulle pareti dei locali, nei diner americani tipici degli anni ‘50. Le stampe presentano quei tipici – e nostalgici – colori pastello che tanto andavano di moda all’epoca e sono caratterizzate da un effetto “finto ruggine” che dà loro un tono particolarmente retrò.

    I termini riportati sulle fodere riportano alla memoria proprio quei sentimenti e quelle sensazioni di amore e speranza tipiche del dopoguerra: love, home, family e quant’altro saranno le parole che accoglieranno chiunque vogliate ospitare nel vostro soggiorno! Le dimensioni, anche in questo caso, sono di 45 centimetri per lato e – fate bene attenzione – la stampa è presente solo sul lato anteriore. Il pacchetto comprende quattro fodere, realizzate con la solita cura di Gspirit in lino e cotone. 

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    Guida agli orologi da muro vintage e anni ’50: quale scegliere e perchè?

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    Il tempo è un concetto astratto indissolubilmente legato all’idea di vintage: la fascinazione per il passato, e dunque per un periodo lontano nel tempo, è una componente emotiva fondamentale che ci spinge alla ricerca di qualcosa che ricordiamo senza magari neanche averla vissuta. E quale simbolo più forte di un orologio per rappresentare questa sensazione?

    Anche per queste ragioni un bell’orologio è da sempre simbolo di eleganza; e se l’orologio che dà quel tocco in più al nostro soggiorno è caratterizzato da uno stile vintage, l’effetto sarà ancora più accentuato: è impossibile restare immuni al fascino di questi oggetti! Vediamo dunque come scegliere l’orologio vintage perfetto…

    Le caratteristiche di un orologio vintage anni ‘50

    Lo stile degli anni ‘50 è una di quelle costanti nel campo del design che non smette di affascinare: le sue linee curve, quelle particolari forme bombate e i colori pastello sono delle caratteristiche immediatamente distinguibili e che riportano immediatamente alla mente quell’incredibile decennio. Non a caso gli oggetti originali dell’epoca – gli orologi da muro, ma più in generale ogni sorta di complemento d’arredo – raggiungono spesso quotazioni folli alle aste, ad ennesima riprova di quanto questo stile sia tutt’oggi ambito e ricercato.

    Fortunatamente ai giorni nostri ci sono diverse aziende che propongono degli oggetti con le medesime caratteristiche e che possiamo acquistare senza spendere un occhio: l’importante è tener conto dei tratti fondamentali del design anni ‘50! Così come nell’arredo, infatti, anche gli orologi di allora si distinguevano per il radicale cambio dei materiali di costruzione: la scienza dei materiali divenne il fulcro dell’industria e gli elementi “materici” come il legno lasciarono spazio alle plastiche e al polipropilene.

    L’ottimismo e la voglia di rivalsa del dopoguerra, uniti a queste innovazioni industriali, si tradussero così in un’esplosione di colori pastello dall’incredibile vitalità; anche le linee degli oggetti si fecero più morbide e arrotondate, caratterizzandoli da quel tipico aspetto curvilineo che ancora oggi riesce a comunicare una sensazione di benessere. Forme sinuose e colori vivaci ma delicati, in gradi di conferire anche agli orologi da muro quello slancio di ottimismo e speranza che hanno permeato il decennio rock and roll per eccellenza!

    Gli orologi anni ‘50 nel design di George Nelson

    Una delle figure che hanno maggiormente contribuito al diffondersi di questa scuola di pensiero, realizzando oggetti unici che ancora oggi trovano spazio nei salotti di migliaia di americani, risponde senza dubbio al nome di George Nelson. Considerato il padre del cosiddetto “modernismo americano” e da sempre definito come un creatore di “cose belle e pratiche”, in seguito al suo lavoro nel campo della grafica e del design, soprattutto nel corso degli anni ‘50, i canoni estetici sono radicalmente cambiati.

    Il suo lascito comprende una mole incredibile di lavoro sulle sedie, sui divani e sulle lampade, ma è stato proprio nel campo degli orologi che George Nelson ha dato il meglio di sé: basti pensare che nel corso della sua carriera, il suo studio – il George Nelson Associates – ha sfornato la bellezza di 130 modelli di orologio… tutti splendidi e incredibilmente innovativi. Il più celebre rimane forse il suo Ball Clock, concepito nel 1949 e caratterizzato da una raggiera di sfere colorate: chiunque ne ha visto un esemplare almeno una volta nella vita!

    Le sue idee sul design degli orologi vertevano su una considerazione che, ad un secolo di distanza, ha ancora un senso ben preciso: a suo dire, infatti, erano poche le persone all’epoca che guardavano un orologio sul muro, perchè tutti ormai ne portavano sempre uno al polso. Ai giorni nostri possiamo dire la stessa identica cosa in riferimento agli smartphone, ma il ragionamento alla base rimane il medesimo: un orologio da muro, spogliato della sua utilità principale, deve abbellire l’ambiente ed essere un piacere da osservare.

    Quali orologi vintage comprare? I nostri consigli

    Nell’epoca degli smartphone, dunque, acquistare un orologio da muro potrebbe sembrare una scelta bizzarra ai più. Tuttavia, se l’oggetto è gradevole alla vista e richiama alla memoria il design tipico degli anni ‘50, averne uno sulla parete del soggiorno è un vero piacere: nelle prossime righe vi consigliamo due buone alternative economiche, che possono aiutarci a fare un tuffo nel passato e allo stesso tempo rendere vintage un angolo della nostra casa!

    Jones Clocks, orologio da parete “Ketchup”

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    La Jones Clock è un’azienda britannica esperta nel settore degli orologi da parete: nel suo catalogo sono presenti centinaia di modelli che spaziano dallo stile più essenziale e moderno a quello più vintage ed elegante. Ed è proprio a quest’ultima gamma che appartiene il “Ketchup”, un orologio da parete dallo stile squisitamente retrò, perfetto per abbellire il vostro salotto, il soggiorno o l’ufficio nel quale lavorate.

    Il principale materiale che lo compone, come da tradizione anni ‘50, è proprio la plastica… caratterizzata dal un rosso ciliegia tipico di quel periodo. La lente in vetro convesso è un altro notevole tocco di classe, che conferisce all’orologio un aspetto ancor più vintage. Il movimento al quarzo garantisce la precisione, mentre la silenziosità è assicurata (il ticchettio si percepisce soltanto nel silenzio più assoluto): davvero un buon articolo, perfetto per un regalo.

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    Orologio da parete Kitchen in stile anni ’50 con timer

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    Se la vostra cucina ha una parete particolarmente spoglia e desiderate abbellirla con un buon orologio vintage, avete trovato ciò che fa per voi: questo modello è perfetto non solo per via del suo design anni ‘50, ma anche – e soprattutto – per il suo timer integrato… un dettaglio che chiunque abbia dimestichezza con quel magico decennio saprà apprezzare, considerato che ogni buona nonna americana lo usa per cucinare le sue squisitissime torte!

    La sua rilassante tinta pastello, la buona lavorazione e i materiali di qualità sono solo dei graditi dettagli aggiuntivi, che rendono questo orologio una piccola chicca per tutti gli appassionati di stile retrò. E non lasciatevi ingannare dal peso esiguo: l’orologio è comunque molto resistente. Il meccanismo è inoltre preciso e silenzioso, assicuratevi solo di acquistare anche una batteria AA, considerato che non ne troverete una all’interno della confezione.

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    Cos’è la Pop Art: storia e protagonisti

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    Il 1950 è una decade che segna un cambiamento all’interno della storia dell’arte.

    Non solo per il passaggio del testimone (il centro artistico passa dall’Europa agli Stati Uniti) ma per la relazione
    che viene stretta tra il significato dell’opera, il messaggio che viene veicolato e il risultato estetico/visivo
    dell’opera.
    Il termine Pop Art intende la Popular Art come prodotto popolare, massificato, prodotto in serie. Non si
    intende popolare come “arretrato” o “regresso”.

    È vero che all’interno della Pop Art i soggetti sono perlopiù di origine popolare, oggetti del nostro quotidiano,
    ma con questo nuovo movimento l’artista non intendeva relegare “l’oggetto del popolo” in una categoria
    subalterna, inferiore o meno importante, anzi ne ricercava l’importanza, accentuandola, tantoché spesso e
    volentieri i soggetti delle opere di Pop Art posso risultare addirittura Kitsch (con il termine si intende infatti
    la produzione industriale di oggetti di cattivo gusto).
    Lo scopo della Pop Art è quindi quello di porre sotto una luce diversa oggetti della nostra vita, estraniarli dal
    loro usuale contesto per reinserirli in uno spazio nuovo dove possano essere apprezzati e rivalutati come
    oggetti.

    Potrà sembrane un obiettivo completamente sciocco, ma in una società dove sempre più dilagava il
    consumismo, il materialismo e il disinteresse per le arti tradizionali, l’artista – con la Pop Art – trova un nuovo
    modo per dialogare con lo spettatore, portando sotto i riflettori degli elementi della vita quotidiana che
    persino lo spettatore della più bassa classe sociale avrebbe potuto conoscere ed eventualmente riconoscere
    come opera d’arte.

    Artisti importanti della Pop Art

    Il più famoso esponente della Pop Art è sicuramente Andy Warhol (1928-1987) che esordì come vetrinista e
    grafico nel campo della moda e della pubblicità.
    Warhol punta al riconoscimento estetico dell’oggetto dell’opera, propone quindi soggetti comuni come la
    Coca-Cola, le pentole Brillo o i cereali Corn Flakes. Lo spettatore, elitario o popolare, non è tenuto ad
    impegnarsi per riconoscere un valore all’opera, deve solo ammirare la bellezza estetica che il prodotto mostra
    una volta estraniato dal suo contesto sociale di origine. Comincia quindi nel ’62 a proporre volti famosi come
    soggetto della sua arte, ricordiamo tutti i numerosi ritratti di Marylin Monroe ed Elvis Presley .
    Utilizza il metodo pubblicitario dove una stessa immagine viene ripetuta, ingigantita, resa più visibile da colori
    accessi e le caratteristiche principali del prodotto vengono sottolineate, come ad esempio i capelli e la bocca
    di Marylin Monroe, rendendola quasi una Madonna da ammirare.

    Oltre a Warhol sono stati molti gli artisti che hanno trovato voce all’interno della Pop Art.
    Sicuramente tutti conosciamo molto bene lo stile di Roy Lichtenstein (1923-1997), ad esempio con Eddie
    Diptycon (1962). Con la sua arte, Lichtenstein, vuole mettere a nudo gli inganni e i trucchi della grafica,
    evidenziandone allo stesso tempo le emozioni fredde che esse trasmettono. Il suo stile è ispirato a quello del
    fumetto di cui ne prende una vignetta e la decontestualizza. Come in questo caso (Eddie Diptycon) non
    sappiamo chi sia Eddie, quale sia il rapporto con le figure rappresentate e cosa stia suscitando le azioni di
    questa scena. A sinistra i pensieri dei personaggi, a destra i loro commenti, che rimangono piatti e privi di
    emozione ai nostri occhi. Così anche l’elemento grafico è ingigantito rivelando marcate linee e quei famosi
    puntini di cui è composto un disegno grafico, facendo vedere allo spettatore come tutto ciò che ora è
    commerciale sia rappresentato per un mero scopo visivo/estetico.
    Come ultimo esempio di Pop Art proponiamo Claes Oldenburg (1929-in vita) con The store, 107 East Second
    Street, New York (1961).

    The store è infatti un magazzino (come suggerisce la parola), dove l’artista espone i prodotti di una vicina
    drogheria in una maniera sudicia e repellente. In questa maniera Oldenburg vuole prendersi gioco delle
    gallerie d’arte dove le opere vengono esposte. Infatti le opere all’interno dello store sono prezzate e
    comprabili, tantoché non appena un oggetto viene venduto arriva subito il sostituto come avviene per altro
    in una galleria ma anche in uno store.

    Cinema e musica negli anni della Pop Art

    Gli anni della Pop Art sono anche gli anni degli Happening. Gli Happening sono situazioni artistiche
    completamente imprevedibile inserite all’interno di un contesto sociale “normale”. Si ispirano fortemente
    alle serate futuriste dei primi del ‘900, ma il loro obiettivo è quello di inglobare tutte le arti, da quelle
    figurative al cinema, alla danza, alla musica.
    Per questo motivo in molti degli happening e in molte opere potremo trovare citazioni ad altre arti o anzi ad
    altri artisti, anche in maniera molto diretta, e viceversa.

    Se ricordate bene esiste una band iconica dalla copertina altrettanto iconica, i Velvet Underground. Warhol
    dichiara – nel 1965 – di averli sentiti e di essersi ritrovato nella loro poetica artistica. O forse erano stati i
    Velvet Underground ad essere stati influenzati da Warhol?
    Per non citare il brano intitolato Andy Warhol di David Bowie. Bowie come musicista incarna sicuramente i
    valori mascherati della Pop Art, basti pensare a come soleva presentarsi al pubblico e sul palcoscenico.
    Fortemente caratterizzato da uno stile eccentrico, colori eccessivi e forme esasperate, lui ha rappresentato
    sicuramente la Pop Art in persona.

    Una bellissima citazione la troviamo anche nell’opera di Pino Pascali (1935-1968) intitolata Labbra rosse (della
    serie Pezzi di donna), dedicata alla famosissima jazzista Billie Holiday. Con Labbra rosse Pascali vuole
    evidenziare la sessualità che ci viene proposta dalla pubblicità e dal mondo, che però, così facendo, viene in
    qualche modo appiattita e tolta dell’eros che – ad esempio – due labbra rosse come quelle di Billie Holiday,
    potrebbero esprimere.

    Infine vorrei citare il famosissimo film di Stanley Kubrik, Arancia Meccanica (1971), il cui arredamento ricorda
    appositamente Table Sculpture (1969) di Allen Jones (1937-in vita). Per quanto possa sembrare scandalosa
    l’opera, dobbiamo ricordarci che gli anni ’60 rappresentano la nascita del movimento femminista, il cui artista
    supportava. Chiaramente con Table Sculpture, ma anche con Labbra Rosse, gli artisti della Pop Art
    intendevano evidenziare la mercificazione della donna, arrivata quasi all’apice durante gli anni ’60, grazie a
    tv commerciale e spot pubblicitari di “seconda mano”

     

    Cane Palloncino scultura Pop Art : 

    DIMENSIONI: H62 x 64 x 23 cm
    CARATTERISTICHE: La scultura rappresenta un valido elemento di arredo, in grado di aggiungere eleganza, modernità e uno stile esclusivo agli ambienti
    TECNICA: Il processo di realizzazione è totalmente artigianale
    VANTAGGI: Avrai l’opportunità di godere di un’opera esclusiva, creata a mano, con pregi e imperfezioni di un pezzo unico
    CERTIFICATO: La scultura viene fornita con certificato di realizzazione artigianale

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    Cactus – Scultura Pop Art

    DIMENSIONI: H61 x 50 x 20 cm
    CARATTERISTICHE: La scultura rappresenta un valido elemento di arredo, in grado di aggiungere eleganza, modernità e uno stile esclusivo agli ambienti
    TECNICA: Il processo di realizzazione è totalmente artigianale
    VANTAGGI: Avrai l’opportunità di godere di un’opera esclusiva, creata a mano, con pregi e imperfezioni di un pezzo unico
    CERTIFICATO: La scultura viene fornita con certificato di realizzazione artigianale

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