Giradischi vintage e vinile? Il miglior modo di ascoltare la musica

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    Tornati alla ribalta da più di un decennio, il giradischi e i vinili risuonano sempre più frequentemente nelle nostre case, come strumento per ascoltare della buona musica ma anche per arredare la casa dando un tocco di stile vintage, come per esempio appendere un bell’orologio vintage in salotto. Ti ricordi il primo disco che hai messo su? E quella sensazione quando hai ascoltato Let it Be per la prima volta? Ad essere di moda non sono solo i pezzi del passato, gli intramontabili, ma anche il mondo vintage, la moda anni Sessanta e Settanta. E se ci sei cascato anche tu, o hai rimesso in piedi “l’amplificatore di papà”, hai tante buone ragioni.

    Storia del vinile

    Lo sapevi che nel 2019, negli Stati Uniti, la vendita di dischi in vinile ha superato quella dei compact disc? Non succedeva dal 1986. Lo stesso anno in cui i Queen suonavano “Who wants to live forever” e questo non puoi non saperlo. Ma da quel momento, la musica dal “piatto” venne considerata anacronistica, scaduta. I cari vecchi vinili se ne andavano a fare un giretto in garage, abbandonati per qualche decennio. Negli anni Novanta l’industria musicale mise in campo strumenti e mezzi per rendere tutto più smart, verso una dimensione compatta. Arrivarono gli mp3, poi gli Ipod, poi la musica in streaming. E addio a quei mastodontici e immancabili pezzi di arredamento d’una volta!

    Tornano le mode perché si continua ad adorare il passato. Alla ricerca di un nuovo che sia anche rassicurante. Di un nuovo che non spaventi. E così come i pantaloni a zampa d’elefante, anche la musica suona retrò. Nei negozi e online i giradischi tornano in vetrina e tra il nuovo e il vintage c’è l’imbarazzo della scelta!

    Perchè ascoltare la musica con il giradisci?

    C’è da dire che con il giradischi l’ascolto torna autentico, originario. E il gesto si fa’ ritualità. Non è forse vero che per mettere un disco c’è bisogno di un silenzio assoluto? E in quel rito, sfrutti il tatto. Concentri tutta la tua delicatezza in quel gesto semplice. Afferri il disco dai lati, cerchi di essere preciso. Trattieni il fiato e dopo pochi secondi, la puntina tocca la superficie, stacca. Quando il suono si diffonde, puoi concentrarti su quello strumento, ora su quell’altro. Capire come suona, quando si ferma, quando cambia. Con i dischi in vinile, la rivoluzione sensoriale è nel gesto. Non basta la gentilezza con cui lo accosti al piatto. Non basta l’indice a indirizzare la puntina. Hai bisogno di sperimentare tutti i sensi. E con un buon giradischi puoi farlo.

    C’è un suono impercettibile che è il vuoto. Quando tutto tace. Ad alcuni, quel silenzio, fa fischiare le orecchie. E per mettere un disco devi aspettare quel silenzio. È pazzesco quanto vero! Una buona regola per ascoltare un disco è decidere di lasciarsi andare, nel flusso delle cose. La frenesia, la corsa, il fare, puoi metterli in pausa. Le preoccupazioni, le soluzioni da trovare, i tuoi dubbi possono richiudersi in un angolo del tuo cervello. Off.

    Sei tu e il tuo giradischi. Se avvicinerai l’orecchio al piatto lo sentirai suonare ancora prima che si diffonda. E l’esperienza, garantita, è che con i dischi in vinile l’ascolto è unico. Basta un granello di polvere o un graffio a cambiarne le vibrazioni. Ma la differenza è che tu sei presente, vedi il cambiamento. Con l’olfatto sperimenti a che gioco giocare. Guardi su quella mensola e, a un primo momento, non distingui i titoli, sono indivisibili. Hai scelto la prima traccia: determinerà l’armonia che vuoi creare e guiderà il tuo ascolto. Con istinto, a naso, ne estrai uno.

    Il valore di un disco in vinile

    Mai come ora, con i social e il web 3.0, abbiamo bisogno di vedere le cose. Scegliamo tra le copertine. Scorderai mai il dirigibile bianco di Led ZeppelinI? Il bello è che a quel dirigibile tu associ la Fender Telecaster con cui Jimmy Page suonava “Good Times Bad Times”. L’immaginazione spalanca davanti a te scenari epici e in un secondo ti ritrovi sotto il palco di Woodstock a sorseggiare birra con un una californiana con le trecce. Ma no, in realtà sei in camera tua. E il gatto ti guarda pure un po’ male.

    Con i dischi in vinile, le copertine restano un elemento importantissimo. Da sempre nascondiglio di giochi illusionistici e psichedelici, le copertine maxi sono il covo perfetto di messaggi subliminali e matrioske di effetti speciali. Solamente nell’ultimo disco “BlackStar”, considerato il suo testamento, David Bowie ha fatto inserire più di dieci messaggi criptati da scoprire sotto luci differenti. Ti sorprende?

    Seconda traccia. Che tu sia sdraiato sul tappeto davanti al giradischi o rannicchiato su una poltrona, quando il disco suona, non pensare a niente. Lascia che i suoni invadano lo spazio che ti circonda. Aspetta di ottenere good vibes e fai quello che più ti piace. O non fare niente. A volte, è una questione di tatto. A volte la musica, la puoi sentire: nell’aria, nel fumo che esce dalla tua sigaretta o nei bassi che fanno vibrare il pavimento. Se ti concederai un’ora di tempo ad ascoltare il tuo giradischi suonare, ci troverai un gusto ogni volta diverso. Fallo, sperimenta e inventa combinazioni di dischi. Se ci accompagni un bicchiere di scotch, sei al top trend.

    La musica ci piace così com’è. Libera da forme e da supporti, pura nel veicolare emozioni universali. Se sei un fan del disco in vinile o stai decidendo di comprare un giradischi, le tue orecchie ti ringrazieranno. Certo, non è un’opera a bassissimo costo. Per gli amplificatori e i giradischi, sia vintage che moderni, puoi cercare online! Moltissimi sono affidabili e prevedono garanzie. E da quando il mercato dei dischi in vinile è in crescita, non è più difficile trovare nella tua città mercatini, fiere dell’usato, librerie fornite di lp e persino di 45 giri. Dal nuovo all’usato, i prezzi variano ma non mancano le promozioni. E su alcuni siti web, puoi valutare i tuoi dischi in vinile e scoprire se hai in casa un diamante prezioso o un’edizione limitata rara!

     

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    Ed è per quei segni incisi che la bellezza del disco la trovi tra le sue radici. Perché la musica si vede bene nei solchi e la puoi riconoscere. Una traccia più lunga, una più corta, l’altra meno complessa. È tempo di dargli una chance e tirare fuori quegli scatoloni dalla cantina. A tornare di moda non è solo la sicurezza del passato e dei vecchi valori, ma il bisogno di condividere. Come quando si aveva un solo televisore in casa e si invitava tutta la scala per vedere le notizie. La musica fa questo. Unisce e molto di più, sprigionando un calore unico. Un calore che va al di là dell’umano e che riesce, con effetti impalpabili, ad arrivare ovunque.

     

    Giradischi anni ’60

    Un giradischi che ha un grande look vintage ed elegante.
    Ha degli speakers interni che ti permettono di usarlo senza avere un impianto audio.
    Ha anche uscite AUX STEREO per poterlo collegare ad altri diffusori acustici.
    La puntina è sostituibile in caso di usura e il fatto che lavora con 3 velocità (33/45/78 giri) lo rende molto versatile.

    Buon compromesso qualità-prezzo

    Giradischi anni ’50

    Un giradischi che ha due funzioni: arredare e ascoltare della buona musica in vinile. Davvero un ottimo prodotto, bello da vedersi e da ascoltare.  La puntina è sostituibile in caso di usura e il fatto che lavora con 3 velocità (33/45/78 giri) lo rende molto versatile. Ha la presa AUX che permette di collegare il proprio telefono, tablet e pc. Puoi ascoltare anche la tua musica da spotify tramite collegamento Bluetooth.
    Può esser utilizzato sia con i piedini che senza, nel secondo caso può essere facilmente trasportato tramite maniglia, visto che è a tutti gli effetti una valigetta. Molto facile da montare.

    Ottimo rapporto prezzo-qualità.

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